Página 25 - Santa Cruzada Fevereiro 2024
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Il 7 ottobre, il giorno dell’attac- co di Hamas che ha scatenato la furiosa reazione israeliana in Pa- lestina, è un punto di svolta nella storia. «C’è un prima e un dopo il 7 ottobre», dice padre Ibrahim. È in contatto costante con suor Nabila della parrocchia dei latini a Gaza, con le suore di Madre Te- resa, con i parroci della Striscia. Raccoglie i loro appelli e i loro racconti. Mancano acqua, cibo, medicine; non è ben chiaro nep- pure quanti siano i morti, perché ci sono molti dispersi sotto le macerie degli edifici crollati per i bombardamenti. Le bombe non fanno distinzione.
«Ho visto la prima e la secon- da intifada, ne ho visti di conflit- ti, ma mai come questo», spiega padre Faltas. È un uomo alto, robusto, e non si spaventa facil- mente. Noto alle cronache per aver resistito per 39 giorni all’as- sedio alla Basilica della Natività di Betlemme nel 2002. L’esercito israeliano voleva entrare con la forza nella basilica dove aveva- no trovato rifugio un gruppo di miliziani palestinesi, per cattu- rarli. Padre Ibrahim e i confratelli impedirono ai soldati di entrare. Dopo una lunga mediazione fu raggiunto un accordo: i guerri- glieri palestinesi uscirono e ven- nero in seguito esiliati in Europa o nella Striscia di Gaza. E i Luo- ghi Santi non vennero profanati.
Ma oggi, secondo padre Fal- tas le cose sono più difficili. «C’è troppo odio, tra le parti in conflit- to. La soluzione dei due stati – dice Faltas – è quella indicata dall’Occidente, l’unica strada. Che altro si potrebbe fare? E la comunità internazionale e l’ONU dovrebbero fare qualcosa di più,
Padre Faltas celebra la Messa a Santa Prisca
con don Lorenzo Cappelletti e il Direttore della Pia Unione.
perché esistono a questo sco- po. Da soli, israeliani e palesti- nesi non ce la fanno a trovare un accordo».
I cristiani in Terrasanta han- no sempre dialogato con tutti. Hanno una funzione di cusci- netto. Ma la preoccupazione di padre Faltas oggi è proprio questa: che i cristiani abban- donino la Terrasanta. Sono progressivamente diminuiti, in questi anni, per le difficoltà, per le guerre. Ma anche per la po- vertà, per l’assenza di lavoro, ormai assoluta. «Il novanta per cento della popolazione di Bet- lemme lavora nel turismo, con i pellegrinaggi. Dopo due anni di pandemia, si era ricominciato a lavorare. E ora di nuovo questa guerra. Ma non solo: gli arabi israeliani, siano essi cristiani o musulmani, non lavorano più dal 7 ottobre. Così come i pale- stinesi in Cisgiordania. È tutto fermo! – spiega Faltas – Anche la manodopera che lavora nelle nostre scuole non arriva più».
«Cosa succederebbe se i cri- stiani se ne andassero dalla Terrasanta, se abbandonassero i luoghi cari alla nostra memoria cristiana?». Le parole di padre Ibrahim mi fanno tornare alla memoria il racconto di uno degli inviati della RAI, Marco, che tra la cronaca dei bombardamenti e la triste conta delle vittime ha
trovato un momento per visita- re i Luoghi Santi. «Al Santo Se- polcro di Gerusalemme c’erano solo quattro persone. Poi a un certo punto siamo rimasti in due. Nessuno in fila che aspet- tasse per entrare». Chi è stato almeno una volta in Terrasanta, sa che per entrare nei luoghi sa- cri c’è sempre una lunga fila di persone. Sa che la Basilica del Santo Sepolcro apre prima an- cora che sorga il sole e richiude poi alla sera, con un rituale an- tico: i frati custodi di Terrasanta trascorrono tutta la notte all’in- terno. Vengono chiusi dentro a chiave e le grosse chiavi sono affidate alla cura di un musul- mano, che poi riaprirà il portone al mattino. «Per le strade – rac- conta ancora Marco – c’era un clima spettrale. Solo soldati ar- mati, che camminavano veloci. Chiuse le botteghe delle spezie, degli articoli religiosi che affol- lano le strette stradine della cit- tà vecchia. Invece al Muro del pianto, luogo sacro per gli ebrei, c’erano uomini che pregavano. Uno mi ha colpito: aveva in brac- cio un bambino, suo figlio. E con l’altra mano stringeva un fucile».
Nella guerra tra Israele e Ha- mas, ultimo capitolo di un dolo- roso susseguirsi di conflitti tra israeliani e palestinesi, da oltre settant’anni, i cristiani non sono stati in silenzio.
La Santa Crociata in onore di San Giuseppe | febbraio 2024 25