Página 23 - Santa Cruzada Fevereiro 2024
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Le "tri pirsuni" e il parroco visitano gli "altari di San Giuseppe".
in natura, con doni e contributi dei fedeli e degli altari privati, vengono messe al pubblico in- canto; il ricavato dell’asta vie- ne donato alle famiglie biso- gnose. Una breve processione del simulacro di san Giuseppe conclude la festa. È questa una delle tradizioni più belle e sentite del paese, che unisce ritualità e simbologia secola- re, solidarietà comunitaria e ospitalità.
La prima domenica di luglio si svolge una seconda festa dedicata a san Giuseppe e anch’essa è molto variegata per le manifestazioni religiose e folcloristiche. Si inizia quin- dici giorni prima con una bre- ve processione del simulacro e l’accensione delle luminarie, accompagnato dalle tradizio- nali torce di san Giuseppe, portate dai devoti che hanno ricevuto grazie. Le torce sono ceri votivi, rivestite di listelli di canna e adornate a forma di bastone fiorito di san Giusep- pe. Spinti dall’Ite ad Joseph, anche gli otto quartieri orga- nizzano un pellegrinaggio fino alla chiesa madre, portando doni in natura per i poveri e ce- lebrando la santa Messa.
L’antivigilia e la vigilia, il si- mulacro del santo Patrono passa attraverso i quartieri a significare la sua vicinanza e la sua protezione. Il giorno della festa vi è la tradizionale «salita e discesa» del Santo con la santa Messa solenne nella piazza principale del pa- ese. In tutto questo periodo si svolgono attività ludiche, fol- cloristiche, culturali e sociali. Lo spettacolo pirotecnico con- clude con entusiasmo la festa patronale della comunità cri- stiana di Ramacca.
terra e costruendosi una casa. Essi hanno portato a Ramacca le loro consuetudini,
La devozione a san Giuseppe ha radici antiche a Ramacca e fin dalla fondazione della città i ramacchesi lo hanno onorato come loro protettore. La scul- tura lignea settecentesca, che lo raffigura con Gesù bambino, opera attribuita allo scultore napoletano Gaetano Franzese, è venerata nella chiesa madre dedicata alla Natività di Maria Santissima. Questo simulacro raffigura san Giuseppe che conduce, mano nella mano, il bambino Gesù e con l’indice della destra lo indica a signifi- care che è lui il Salvatore.
La festa di san Giuseppe del 19 marzo è caratterizzata mag- giormente dalle celebrazioni religiose e dall’attenzione ai poveri. È preceduta dalla Set- tina con il rosario, le litanie di san Giuseppe, la coroncina e la santa Messa.
Si preparano anche gli “alta- ri di san Giuseppe”, che espri- mono la tradizione caritativa della comunità. Sono tavolate imbandite dai devoti per grazia ricevuta, (esclusi piatti con car- ne perché siamo in quaresima), dove vengono sistemate pie- tanze di tutti i tipi. Specialmen- te si notano le tradizionali for-
me di pane lavorato, scaniatu, raffiguranti la treccia della Ma- donna, il bastone fiorito di san Giuseppe, la mano con l’anello di Gesù Bambino e la ciambella detta cuddura.
L’allestimento dell’altare se- gue uno schema ben preciso. Le pietanze sono divise in due parti che verranno assaggiate il19marzodai“tripirsuni”che simboleggiano la Sacra Fami- glia, mentre i presenti inneg- giano a gran voce “Viva lu Pa- triarca di san Giuseppi”, e alla fine avranno in dono metà dei cibi della tavola, mentre l’altra metà è consumata dai paren- ti e amici del devoto. La sera precedente la festa è tradizio- ne visitare gli altari in tutte le case che per l’occasione sono aperte fino a tarda ora ad ac- cogliere i visitatori. Il 19 marzo dopo la solenne celebrazione eucaristica, i “tri pirsuni”, pre- ceduti dalla banda musicale e accompagnati dal parroco e dal clero, dalle autorità civili e militari e dai fedeli, si reca- no nella piazza principale del paese per consumare il pasto. A tutti i partecipanti viene of- ferta la tipica pasta co’ maccu (pasta con lenticchie e purea di fave) preparata e distribuita dal Comitato di san Giuseppe. Nel pomeriggio tutte le offerte
La Santa Crociata in onore di San Giuseppe | febbraio 2024 23